allarme dei parrucchieri: "Troppi negozi low cost"
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allarme dei parrucchieri: "Troppi negozi low cost"
A dirlo è Nicola Benedetti, presidente della categoria acconciatori e presidente della Federazione benessere dell'Associazione Artigianali del Trentino. Negli ultimi anni anche sul nostro territorio sono spuntati come funghi parrucchieri e acconciatori che riescono a tenere bassi i prezzi ma, secondo la categoria, troppe volte a danno dei servizi e soprattutto dei prodotti offerti.
“E' un dato di fatto – ci spiega – che ci sia un nuovo mercato low cost, diretto anche da molti cinesi, dettato dal momento economico. Questa è una realtà che si è aperta non solamente nella città di Trento ma anche nei paesi in periferia. Noi come categoria abbiamo spinto affinché siano adottate della azioni contro l'abusivismo valorizzando la figura della parrucchiere fatto e formato. Si sa benissimo che per avere un prezzo ridotto del servizio sicuramente si va ad intaccare le materie prime e perciò si utilizzano prodotti di basso livello, componenti scadenti e si lavora anche sfruttando risorse umane con contratti ambigui e situazioni lavorative non tutelate”.
A far parte della categoria acconciatori iscritti all'Associazione Artigiani sono circa 620, la quasi totalità di quelli presenti in regione. Quella dell'abusivismo e dei negozi low cost con l'utilizzo di prodotti scadenti è una piaga che in Trentino c'è ormai da qualche anno.
Non ci si ferma solo alle parole per denunciare la situazione. La categoria, infatti, avrebbe anche raccolto diverse testimonianze di di alcuni clienti che si sono trovate a vivere esperienze terribili in alcuni saloni.
“Una cliente – ci spiega Benedetti – è entrata da un parrucchiere e senza nessun genere di consulenza gli è stato fatto un taglio che alla fine non era quello che voleva. Un'altra ragazza che era andata in un parrucchiere low cost nel farle delle onde colorate sui capelli le hanno purtroppo ustionato la cute perché i prodotti erano scadenti. Ci sono poi i casi dove l'emissione degli scontrini sembra essere un optional e tanto altro”.
L'intenzione della categoria è quella di informare il cliente sull'importanza di scelta consapevole tenendo ben presente che i prezzi bassi offerti spesso potrebbero nascondere dietro un servizio altrettanto basso.
La faccenda non riguarda però, come qualcuno può pensare, solo i salori diretti magari da persone straniere. “Purtroppo – ci ha spiegato Nicola Benedetti – qualche anno fa quando è iniziata questa concorrenza negativa ci sono stati anche molti saloni italiani che per contrastarla hanno a loro volta abbassato i prezzi dotandosi di prodotti scadenti e servizi minimi. Quindi bisogna sempre stare molto attenti e non fermarsi mai alla prima impressione”.
La strada che oggi la categoria vuole portare avanti è quella del contrasto della concorrenza sleale offrendo servizi di alta qualità a prezzi equilibrati.
“L'obiettivo – ha spiegato il presidente Benedetti – che vogliamo portare avanti con i nostri associati è quello di valorizzare una consulenza accurata di bellezza offrendo servizi che vanno oltre il semplice taglio dei capelli, utilizzando prodotti di alta qualità mettendo al primo posto il rispetto sia del cliente che degli operatori. Per fare tutto questo serve l'impegno nostro, il passaparola e anche l'attenzione e le giuste scelte dei clienti”.
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